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Alessandro Pecci, Giovanni Marra ed Alberto Morolli

Coach Giovanni Marra: “Otto settimane per tornare competitivi, intanto mi godo Roger e Rafa”

Si avvicina il momento del ritorno del tennis sui campi, con modalità all’inizio ancora piuttosto stringenti (ad esempio senza l’uso dello spogliatoio e rispettando il distanziamento), ma l’importante è che si inizi a parlarne. La data potrebbe essere, il condizionale è d’obbligo, quella del 4 maggio, con tutte le cautele del caso, ma la strada sembra ormai in discesa per le prime ore di allenamento e palleggi.

Al Tennis Club Riccione si tiene alto il livello in vista di un prossimo ritorno in campo, come sottolinea il maestro Giovanni Marra: “Con i ragazzi mi sento praticamente tutti i giorni, ora stanno facendo tutti atletica, in particolare Alberto Morolli lavora molto. Il professor Manlio Molinari, preparatore atletico, manda a tutti un programma settimanale. Per quanto riguarda il tennis puoi giocare contro il muro, ma per la tecnica non puoi fare molto altro. Puoi fare solo atletica, però anche qui il rischio, se non si riprende in fretta, è quello di essere un po’ ripetitivi, anche perché manca una vera e propria data per il rientro”.

Comunque la sensazione è ottima relativamente allo spirito di gruppo: “Sono davvero contento per come si stanno preparando i ragazzi, si fanno sempre sentire, speriamo di ripartire veramente il 4 maggio, che non è una data certa, ma penso che si potrebbe fare con tutte le limitazioni del caso”. Poi si aprirà il capitolo programmazione, una volta conosciuto il calendario si potrà capire cosa giocare: “Sicuramente la programmazione sarà stravolta – riconosce Marra – quando riprenderemo i ragazzi dovranno fare un periodo di otto-dieci settimane di lavoro sul campo perché sono stati 60-70 giorni senza giocare. Possono tornare a giocare discretamente già dopo una settimana, ma per essere competitivi, per fare una partita vera ed avere il feeling con la pallina serve ben altro, almeno otto settimane di allenamento in campo con la racchetta”.

Roger e Rafa, i due gatti di Giovanni Marra

La segregazione forzata di questo periodo ha avuto, per Giovanni Marra, un aspetto positivo: aver trascorso più tempo con i suoi adorati gatti, Roger e Rafa: “Sono innamorato dei gatti e dei miei gatti, per loro ho una passione estrema, quando sono in casa mi vengono sempre dietro. Li adoro”.

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