Prosegue, inarrestabile, l’ascesa di Lucia Bronzetti. La 23enne di Villa Verucchio, n.78 WTA, ha infatti raggiunto la sua prima finale nel circuito maggiore nei 33esimi “Palermo Ladies Open”, torneo WTA 250 con 251.750 dollari di montepremi che si conclude domenica sulla terra rossa del Country Time Club.
Dopo la maratona nei quarti per eliminare in rimonta con il punteggio di 3-6 7-5 6-3, dopo quasi tre ore di battaglia, in un confronto terminato intorno alle 2.30 del mattino, la francese Caroline Garcia, n.48 del ranking (ex n.4 del mondo) e quinta favorita del tabellone, nella sua seconda semifinale WTA del 2022, e in carriera, dopo Rabat (quando è stata eliminata da Martina Trevisan che avrebbe poi vinto il torneo) la riminese si è aggiudicata anche il derby tricolore con Jasmine Paolini, n.61 WTA: 0-6 6-3 6-3 lo score, in due ore e 2 minuti.
La 26enne di Castelnuovo di Garfagnana, a sua volta, nella serata di venerdì si era imposta per 6-7(5) 7-5 6-2, dopo tre ore e sei minuti di lotta, sulla spagnola Nuria Parrizas Diaz, n.54 del ranking ed ottava favorita del seeding, annullando anche due match-point.
Nella loro prima sfida Jasmine è partita a mille sfruttando al meglio un inizio un po’ “imballato” di Lucia, ancora un po’ con i muscoli induriti dalla maratona in notturna dei quarti. Dopo un toilette break prima del secondo parziale, però, qualcosa è cambiato: le geometrie di Bronzetti hanno iniziato a funzionare e Paolini è stata spinta dietro la riga di fondo. La romagnola ha preso un break di vantaggio (2-0) che ha difeso con le unghie e con i denti – nonostante un intervento della trainer dopo il cambio campo del terzo game per un problema all’adduttore della coscia sinistra, poi abbondantemente fasciata – fino al nono game, quando ha pareggiato il conto dei set (6-3) strappando una seconda volta la battuta a Jasmine.
Nel terzo gioco della frazione decisiva Paolini ha centrato il break (non aveva più avuto palle-break dal primo set) ma lo ha restituito immediatamente (2-2). Nel quinto gioco la romagnola è risalita da 0-40 e questo ha tolto fiducia alla giocatrice toscana, diventata sempre più fallosa. Nell’ottavo game prima uno smash sbagliato e poi un doppio fallo di Jasmine hanno confezionato il break per Lucia che, con l’ottavo punto consecutivo, ha chiuso il discorso siglando il 6-3 con un diritto incrociato in contropiede. Bello l’abbraccio tra le due azzurre.
“Se mi avessero detto ad inizio settimana che sarei arrivata in finale, non ci avrei creduto nemmeno un po’ – ha detto a fine match Bronzetti – ho invece l’opportunità di disputare la mia prima finale in carriera. Il primo set perso 6-0? Jasmine ha giocato davvero bene. Mi ha messo in grandissima difficoltà. Francamente non sapevo come gestire il match, poi lei è calata ed io sono rientrata in partita. La finale? Sono un’avversaria solida. Per battermi devono lottare. Io darò, sicuramente il massimo”.
In finale domenica sera Lucia sfida la rumena Irina-Camelia Begu, n.45 WTA e sesta testa di serie, che ha vinto in rimonta 36 63 64 contro la spagnola Sara Sorribes Tormo, n.41 del ranking e quarta favorita del seeding. La 31enne di Bucarest, semifinalista a Palermo nel 2019, ha raggiunto la nona finale WTA in carriera. Contro Bronzetti, che non ha mai incontrato prima, insegue il sesto titolo, il secondo sulla terra rossa dopo il successo a Bucarest nel 2017. Comunque vada il match clou, grazie a questo risultato la riminese salirà almeno al n.65 della classifica migliorando il proprio best ranking.
