Il primo punto Atp conquistato a inizio marzo, a Monastir, poi però lo stop obbligato a causa del Covid-19 e della conseguente emergenza sanitaria. Lorenzo Rottoli non ha neppure potuto assaporare sino in fondo la soddisfazione dell’ingresso del suo nome nel computer che sforna le classifiche mondiali che il circuito internazionale del tennis – come pure ogni altra competizione sportiva – è stato sospeso per tentare di opporsi alla diffusione del contagio. Il giovane tesserato per il Circolo Tennis Massa Lombarda, che il 19 febbraio ha spento 18 candeline, anche se inserito nell’elenco di atleti di interesse nazionale stilato dalla FIT deve fare i conti con le restrizioni imposte dai Decreti governativi che impongono di ridurre al minimo i contatti sociali.
“SEDUTE ATLETICHE E MENTALI A CASA” – “Fino alla settimana scorsa ero riuscito a giocare a tennis a porte chiuse qualche volta, poi però i controlli delle forze dell’ordine si sono intensificati e ci è stato detto che il fare parte di quella lista non ci garantisce – spiega l’azzurrino dalla sua casa nel comasco – Anche il maestro Giancarlo Palumbo, responsabile del settore under 18, ci ha confermato che quel documento non è sufficiente come autorizzazione per gli allenamenti. E quindi devo limitarmi alla preparazione atletica a casa, seguendo il programma che ci è stato inviato dai preparatori federali, lavorando almeno un paio d’ore al giorno. Poi stiamo portando avanti un progetto insieme ai nostri mental coach, che attraverso il web ci forniscono dei materiali a cui poi noi dobbiamo rispondere”.

“NON SONO ABITUATO, MI MANCA IL TENNIS” – Al momento del blocco del circuito Rottoli era proprio in Tunisia, per giocare un torneo Futures ITF. “Mi è stato comunicato di rientrare al Centro tecnico federale di Tirrenia mentre inizialmente io avevo il volo per Milano, visto che la Lombardia in quel momento era zona rossa. Fortunatamente non ho cambiato subito il biglietto aereo perché poi è stata chiusa anche Tirrenia e tutti sono rientrati alle rispettive residenze. E da quel giorno sono a casa, come il resto degli italiani. Mi manca molto il tennis: siamo abituati a giornate molto intense e piene di cose da fare e confesso che adesso mi annoio tantissimo, è vero che siamo a casa ma senza alcuna possibilità di vita sociale, quasi come reclusi”.
“OBIETTIVO 2020 SLAM JUNIOR E FARMI STRADA NEI FUTURES ITF” – A rendere il tutto ancora più frustrante l’incertezza generale che regna sui tempi di un’eventuale ripresa dell’attività. “Il mio 2020 era cominciato bene, con la trasferta australiana, per i tornei di Traralgon e poi Melbourne – ricorda Lorenzo -. Proprio gli Slam junior sono il principale obiettivo stagionale, insieme alla partecipazione ai Futures ITF così da approcciarmi al tour professionistico. Potevo probabilmente fare qualcosa di più, specie in Egitto, però poi a Monastir avevo buone sensazioni sul mio tennis in campo e il primo punto Atp mi aveva dato fiducia. Questo stop non ci voleva, insomma. Anche perché al momento è impensabile fare dei programmi, chissà se riuscirò a disputare Wimbledon e Roland Garros junior… E poi bisognerà vedere che cosa decidono di fare le autorità che governano il tennis visto che quando il circuito potrà riprendere un po’ tutti vorranno giocare e le entry list saranno fortissime come livello, con non poche difficoltà ad entrare nei tornei per chi ha pochi punti”.

“ROMAGNA NEL CUORE, VORREI VIVERE DI PIU’ LA REALTA’ DI MASSA LOMBARDA” – Rottoli si rasserena invece quando il discorso si sposta sulla serie A1 maschile, che l’azzurrino disputerà ancora una volta con il Circolo Tennis Massa Lombarda dopo esser stato uno dei più positivi nella passata edizione. “E’ successo un po’ di tutto lo scorso anno, specie fuori dal campo, ma alla fine nonostante le difficoltà siamo riusciti a salvarci facendo leva sulla compattezza del gruppo. Il segreto di questa piccola realtà? C’è tantissima passione nei dirigenti, a cominciare dal presidente Fulvio Campomori e dalla famiglia Pagani fino ai gestori del bar, e questa viene trasmessa in modo contagioso in particolare a noi giocatori, anche grazie a un capitano speciale come Michele Montalbini. Questo spirito ci motiva e ci porta in campo a dare il massimo ragionando da squadra e non dal punto di vista del singolo. Speriamo che il campionato 2020 ci riservi nuove soddisfazioni e che possiamo garantirci la permanenza in A1 con meno patemi. Mi trovo veramente bene, confesso che mi sento un po’ romagnolo – conclude Lorenzo – e vorrei poter vivere il più possibile la cordialità e solarità degli amici di Massa Lombarda”.
